Cariati oltre ad avere un meraviglioso ed incontaminato mare, è noto in tutta la Calabria e anche fuori di essa per i suoi illustri trascorsi storici, dei quali restano ancora oggi significative testimonianze.
Nel borgo fortificato si entra attraversando un'antica Porta denominata dai Cariatesi "Ponte nuovo". Attraversandola, si ha l'impressione di entrare in un grande castello. Aggirandosi per le tortuose viuzze del centro storico, vi sembrerà di respirare l'atmosfera dei secoli passati e potrete visitare alcune significative emergenze monumentali: la cattedrale, i seicenteschi palazzi del Seminario e fuori dalla cinta muraria, nell'area del cimitero comunale, si trova il monumento artistico più celebre e importante di Cariati: la Chiesa degli osservanti (detta anche di Santa Filomena), del XV secolo, in stile tardo-gotico.
Cosi descrive Cariati un turista illustre dell'Ottocento; lo scrittore napoletano Cesare Malpica (1804-1852) che visitò la cittadina ionica nel 1846 soggiornandovi per un breve periodo, ospite presso una famiglia gentilizia del luogo.
Una piccola città a cavaliere di un colle, divisa in due da una strada, fiancheggiata da altri viottoli, con un Vescovado, un Seminario e gli avanzi di un castello, gaia anziché no, signoreggiante il mare, signoreggiata dai venti, antica e chiara nella storia dei bassi tempi, famosa per il passaggio degli uccelli, abitata da cittadini cortesi, tranquilli e operosi, silente pittoresca.